Nel romanzo Diario di un anno difficile (Einaudi, 2008) di J.M.Coetzee, premio Nobel per la letteratura nel 2003, l'anziano e famoso scrittore John C. viene invitato a collaborare a un volume di saggi intitolato “Opinioni forti”. Scrive così 55 pezzi, molto controcorrente, sui temi più vari: lo Stato, al-Qaeda, la morte, la musica, la pedofilia, la letteratura... Poi incontra nella lavanderia del suo palazzo una ragazza con un magnifico sedere e il romanzo diventa, anche graficamente!, un'altra cosa.
Uno dei pezzi “forti” è intitolato “Su Guantanamo”. Ecco il testo: «Qualcuno dovrebbe mettere insieme un balletto dal titolo “Guantanamo, Guantanamo!” Un gruppo di detenuti, le caviglie incatenate insieme, spesse muffole di feltro sulle mani, scaldaorecchie, cappucci neri sulla testa, balla il ballo dei perseguitati, dei disperati. Intorno a loro le guardie con le uniformi verde oliva camminano tronfie di energia demoniaca e gioia maligna, con gli sproni per il bestiame e i manganelli pronti all'uso. Sfiorano i prigionieri con gli sproni e quelli saltano; poi li atterrano e gli ficcano i manganelli nell'ano e i prigionieri vengono presi dagli spasmi. In un angolo, un uomo sui trampoli con una maschera da Donald Rumsfeld scrive al suo leggio e di tanto in tanto saltella estatico. Un giorno qualcuno lo farà, anche se non sarò io. Potrebbe perfino essere un gran successo a Londra, a Berlino, a New York. Non avrà assolutamente nessun effetto sulla gente che prende a bersaglio, alla quale non potrebbe importare di meno quello che pensano gli appassionati di danza».
Fin qui il Donald Rumsfeld di Coetzee. Il balletto su Guantanamo nessuno l'ha ancora scritto e messo in scena; però, Donald Rumsfeld in persona, segretario della difesa sotto le amministrazioni del presidente Gerald Ford dal 1975 al 1977 e del presidente George W. Bush dal 2001 al 2006, è il protagonista assoluto del film in concorso The Unknown Known: the Life and Times of Donald Rumsfeld di Errol Morris.