The Times They Are a-Changin’. Sono le note della celebre canzone di Bob Dylan del 1964 ad accompagnare quella che è, probabilmente, la sequenza più bella e ricordata di Watchmen di Zack Snyder, film del 2009, trasposizione del capolavoro a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons.
Si tratta dei titoli di testa, racchiusi in una scena di circa cinque minuti, che ripercorre quarant’anni di storia degli Stati Uniti del XX secolo, dove i Watchmen erano presenti a testimoniare ogni momento che contava davvero. In questa carrellata di invenzioni ironiche e drammatiche, non poteva mancare lo sbarco sulla Luna, con la bandiera a stelle e strisce e Neil Armstrong che muove i primi passi sulla superficie lunare, pronunciando le parole «Good Luck, Mr. Gorsky!» (frase leggendaria che potrebbe però non essere mai stata pronunciata dall’astronauta).
Nel visore del suo casco, però, si vede il riflesso del Dottor Manhattan, che è già lì ad aspettarlo pronto a riprenderlo. È uno dei passaggi più iconografici di questa curiosa storia americana alternativa, che in pochi minuti riesce a riassumere i cambiamenti in atto, concentrandosi in particolare su quelli degli anni Sessanta, a partire dall’assassinio di Kennedy, che alla canzone di Dylan era strettamente legato: la notte successiva all’omicidio, il cantautore aprì il suo concerto proprio con The Times They Are a-Changin’, che aveva registrato meno di un mese prima.