La salvezza di questo mondo risiede esclusivamente nel cuore dell’uomo,
nel suo potere di riflettere, nella sua responsabilità.
– Václav Havel
Torna Al cuore dei conflitti, rassegna itinerante che, giunta alla sua XI edizione, porterà in varie città una selezione di film che hanno l’intento di proporre visioni e riflessioni sui conflitti geopolitici, urbani, razziali e di classe, che assillano numerose zone del pianeta.
L’undicesima edizione tocca cinque Paesi ma parla del mondo, della sua storia recente e contemporanea, delle guerre che ne stravolgono la geografia fisica e umana: Bulgaria, Spagna, Repubblica Ceca, Russia, Grecia fanno da teatro a storie di uomini e donne che combattono contro i pregiudizi, le condizioni di restrizione fisica e psicologica, lo schiacciamento della propria identità, per riuscire a conquistare un futuro dignitoso e le condizioni di un’esistenza decorosa.
Cinque film, dal dramma dei migranti raccontato con humor (bianco e) nero di Strah – Fear, alla storia di un Presidente drammaturgo, Havel; dalla memoria e dal dolore della strage del Teatro Dubrovka di Mosca in Konferentsiya – Conference ai campi di rifugiati di Killing Time e a quelli di contenimento del regime franchista in Josep.
Il dramma dei migranti raccontato con humor (bianco e) nero
Strah – Fear di Ivaylo Hristov
(Bulgaria, 2020, 100’)
Svetla è una vedova che ha recentemente perso il lavoro come insegnante. Il villaggio in cui vive si trova sul confine tra Bulgaria e Turchia e spesso si vedono passare dei profughi. Un giorno, mentre è a caccia nella foresta, Svetla incontra un migrante africano: come cittadina rispettosa della legge, porta l’immigrato clandestino alla stazione di guardia della frontiera, ma le viene detto di pensarci da sola, dato che ci sono troppi profughi e nessun posto dove ospitarli. Così, Svetla decide di accogliere in casa l’uomo, ma si troverà costretta a mettersi contro tutte le persone con cui ha vissuto fino a quel momento, che pretendono che il rifugiato lasci immediatamente il villaggio.
Václav Havel, storia di un Presidente drammaturgo
Havel di Slávek Horák
(Repubblica Ceca, 2020, 104′)
Quando la Russia sovietica invade la Cecoslovacchia, Václav Havel deve lottare non solo con i nuovi ostacoli politici che minacciano la sua vita, ma anche con la sua identità di abile drammaturgo. Nel corso dei due decenni successivi, Havel rischia tutto in nome della libertà e della rivoluzione, guidando un formidabile movimento di resistenza con la costante minaccia di essere imprigionato o ucciso. Nonostante abbia pagato un prezzo pesante per il suo coinvolgimento, Havel risorge dalle ceneri conquistando sorprendenti vittorie politiche e diventando il primo presidente della nuova Repubblica Ceca.
Memoria e dolore: la strage del Teatro Dubrovka di Mosca
Konferentsiya – Conference di Ivan I. Tverdovskiy
(Russia/Estonia/Italia/Gran Bretagna, 2020, 129′)
Natalia, una suora in un remoto monastero russo, torna a Mosca diciassette anni dopo l’attacco terroristico al Teatro Dubrovka. È tornata in quel luogo per organizzare una serata commemorativa in onore delle vittime dell’attacco, avvenuto nell’ottobre 2002. Presto si viene a sapere che Natalia e la sua famiglia sono tra i testimoni di quel tragico evento. Quasi dimenticati dal mondo, le persone che partecipano alla commemorazione, anzi alla Conferenza (come è stato loro chiesto di chiamare ufficialmente l’incontro), sono trattate come un peso dal resto della società. Mentre si alternano i ricordi di quei tragici eventi attraverso la voce di alcuni testimoni, emergono i dettagli oscuri della storia personale di Natalia.
Campi di rifugiati tra incertezza e attesa
Killing Time di Valeria Testagrossa e Andrea Zambelli
(Italia, 2018, 67′)
Quanto dura una giornata per chi non sa quanto dovrà aspettare? La condizione di attesa vissuta dai migranti nei campi rifugiati diviene territorio di esplorazione per una riflessione sulla relazione tempo-essere umano. L’attesa come vuoto esistenziale e condizione universale, viene amplificata dalle situazioni di stasi che vivono i personaggi. Piccoli gesti quotidiani e ritualità delle giornate ci portano nell’intimità dei personaggi, osservando diversità e caratteristiche di ognuno.
La tragedia dei campi di contenimento raccontata attraverso il disegno
Josep di Aurel
(Francia, Belgio, Spagna, 2020, 71’)
Febbraio 1939. Travolto dall’ondata di repubblicani in fuga dalla dittatura di Franco, la soluzione del governo francese consiste nel confinare i profughi spagnoli in campi di concentramento dove non hanno altra scelta che costruire i propri rifugi, nutrirsi dei cavalli che li hanno accompagnati al di fuori del loro Paese, e morire a centinaia per mancanza di igiene e acqua. In uno di questi campi, due uomini, separati dal filo spinato, diventeranno amici. Uno è un gendarme, l’altro è Josep Bartoli (Barcellona 1910 – New York 1995), un vignettista che combatte contro il regime di Franco.
Per tutti i circoli in regola con il rinnovo della quota associativa 2021-2022, il pacchetto completo (5 film) Al cuore dei conflitti 2021 è proposto alla tariffa speciale di 600 euro (anziché 1.200 euro) per il passaggio in sala, disponibile in tutti informati, v.o. sott. it..
Il pacchetto streaming, disponibile dal 28 ottobre al 1° novembre è proposto a 12 euro, 3,50 euro per ogni singolo film (per i circoli in regola con il rinnovo della quota annuale, 10 pacchetti streaming sono proposti a 100 euro).
Per altre info, costi, assistenza tecnica: info@cineforum-fic.com.
Al cuore dei conflitti
un progetto di Federazione Italiana Cineforum
in collaborazione con Lab 80 film, Laboratorio 80, Bergamo Film Meeting Onlus, Trieste Film Festival e Alpe Adria Cinema
e la partnership di Fondazione Brescia Musei – Cinema Nuovo Eden di Brescia, La voce della luna e l’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Associazione Cultura e Sviluppo (AL), Cineforum Genovese e Cineforum Novara Nord.
Si ringrazia:
Per il film Strah – Fear: Chantal Chauzy, Assen Vladimirov (Films2C), Nicoletta Romeo (Trieste Film Festival)
Per il film Josep: Giuseppe Ruggieri e Martina Pozzo (Lumière & Co. Srl), Théo Lionel (The Party Film Sales)
Per il film Havel: Igor Princ (Princ Films), Fabrizio Ferrari (Roma Indipendent Film Festival)
Per il film Konferentsiya – Conference: Paolo Spina (Revolver Film)
Per il film Killing Time: Andrea Zanoli (Lab 80 film)