Acclamato e pluripremiato ai principali festival internazionali, Hong Sang-soo è da annoverare tra i più capaci e talentuosi registi sudcoreani contemporanei, autore di più di venti film caratterizzati da una poetica impregnata di Nouvelle Vague e in particolare influenzata da Eric Rohmer, da cui riprende lo sguardo attento e curioso rivolto ai legami affettivi.
Quello di Hong è uno stile personale e immediatamente riconoscibile, fatto di situazioni minimali, spesso condizionate dal caso, con azioni svolte in un arco temporale non lineare da pochi personaggi distinti caratterialmente che offrono altrettanti punti di vista tra loro complementari, offrendo così uno sguardo più ampio ed equilibrato sulla vicenda messa in scena.
Va dato merito alla redazione di Fuori Orario di aver trasmesso i tre film precedenti In Another Country, recente e unico lavoro del regista circolato nelle sale italiane. Esempi limpidi e concreti di un cinema “alternativo” incentrato su piccole cose, eventi quotidiani che si ripetono simili a se stessi con variazioni apparentemente impercettibili, ma che si fanno grandi agli occhi di chi le vive. Storie di racconti non per forza connessi tra loro, ma inseriti nel medesimo flusso narrativo, come memorie di un passato che riaffiora inaspettatamente, senza consequenzialità.
Così ad esempio in Hahaha due amici si ritrovano a raccontarsi recenti esperienze personali accadute nella stessa località balneare di Tongyeong, senza rendersi conto di esservi stati nel medesimo periodo, né di aver frequentato gli stessi luoghi e persone. Similmente Oki's Movie si compone di quattro episodi incentrati su un triangolo amoroso tra i personaggi che rivestono di volta in volta ruoli simili e affini. In The Day He Arrives il ritorno alla città natale di un regista in crisi non è che il pretesto per ritrovare la linea narrativa cara a Hong, qui ruotante attorno al soggiorno del protagonista, ai suoi frequenti incontri con vecchie conoscenze e a un nuovo amore nato per una cameriera incredibilmente simile all'ex-ragazza.
L'apparente inconcludenza delle azioni sullo schermo non deve però trarre in inganno. Non ci si trova davanti a un cinema algebrico e macchinoso, che mira a mettere a dura prova la pazienza del pubblico. Il regista cerca sempre invece la più assoluta leggerezza, poggiando le vicende su una lieve ironia che, colta o meno, è elemento basilare della narrazione e, metaforicamente, dell'esistenza umana. Il cineasta non mette in scena dunque che la realtà, la vita di ogni giorno priva dell'artificio del racconto, quasi a voler renderne l'essenza, fatta di alti e bassi, momenti apparentemente insignificanti e altri determinanti, che si accostano, accavallano, sovrappongono quasi senza senso, o meglio con un senso che spetta a ognuno trovare.
“Le cose casuali accadono senza ragione nelle nostre vite ma noi ne selezioniamo alcune per formare una linea di pensiero che costituisce ciò che chiamiamo la ragione”, dice il protagonista di The Day He Arrives, e così fa lo spettatore dei film di Hong Sang-soo.
Hahaha (Sud Corea, 2010, 116') trasmesso il 22 Febbraio 2015 su Rai3
Oki's Movie (Okhui-ui yeonghwa, Sud Corea, 2010, 80') trasmesso il 23 Febbraio 2015 su Rai3
The Day He Arrives (Bukchon banghyang, Sud Corea, 2011, 102') trasmesso il 21 Febbraio su Rai3