I film e i dcumentari che ti hanno insegnato il mestiere?
E' stato molto importante Faces di John Cassavetes. Mi è rimasta impressa nella memoria la scala con cui si chiude il film. Non è stata una visione giovanile, coincide con i miei studi a Parigi e con la scoperta di un certo cinema. Fondamentale è stato Les maitres fous di Jean Rouch, un documentario totalmente rivoluzionario che filmava i rituali di possessione tra le popolazioni dell'Africa occidentale. E aggiungo anche la visione di Accattone di Pasolini. Poi da documentarista voglio citare un film di una decina di anni fa, Gambling, Gods & LSD di Peter Mettler, un grande regista canadese nato in Svizzera, che ha fatto un film sulla visione, senza un soggetto definito ma costruito sullo sguardo. Così come Soy Cuba di Michail Kalatozov, con quelle riprese di ampio respiro.
I film che ti hanno commosso e fatto ridere?
Ho un ricordo di grande commozione, non riesco neppure a spiegarmi bene perché, per L'Avventura di Michelangelo Antonioni. Mi fa sbellicare dal ridere Hollywood Party, se sono giù di corda e lo rivedo passa quasi tutto.
I film che hanno descritto bene l'Italia?
La dolce vita di Federico Fellini, soprattutto in quella parte del film in cui Marcello Mastroianni e Anouk Aimée finiscono a fare l'amore nella casa della prostituta, che accompagnano a casa sul finire della notte. Il Conformista di Bernardo Bertolucci, con quello sguardo nuovo e rivoluzionario sull'architettura che il film riesce a fondere nel racconto. Il Conformista non a caso è molto amato da Francis Ford Coppola e da Martin Scorsese. E Ossessione di Luchino Visconti, un esempio efficace.
Twitter: @chassisradiopop
(foto Matteo Ninni)