Nato a Udine nel 1982, Carlo Zoratti si è laureato in Interaction Design all’Università di Torino. Ha lavorato per Fabrica e poi come freelance in Olanda, Italia e Germania. Ha diretto diversi videoclip e ha curato la direzione artistica del tour 2013 di Jovanotti. The Special Need, il suo primo lungometraggio, nelle sale dal 1 aprile distribuito da Tucker, è stato tra i film più apprezzati dal pubblico al Festival di Locarno 2013 e ha vinto al Trieste Film Festival 2014.
E i film che l'hanno segnato sono...
Il film che ti ha fatto venire voglia di diventare regista…
È un titolo strano, anche perché abbastanza recente, ma quello che mi ha più “rotto” qualcosa nella testa è Il petroliere di Paul Thomas Anderson. Però vorrei aggiungere anche Kynodontas di Yorgos Lanthimos, un regista greco che ha fatto tre film che adoro. Sono affascinato dalla violenza emotiva e psicologica e questi film hanno un grado, un livello di violenza che mi ha mandato in cortocircuito.
Il film che non ti stancheresti mai di togliere dal lettore dvd …
Penso sempre a Paul Thomas Anderson, del quale sono un super fan, e ad un film di cui ho delle clip anche sul desktop del mio personal computer che mi piace ogni tanto rivedere: Boogie Nights – L’altra Hollywood. C’è un elemento violento che arriva ad un certo punto e sembra proprio volerci dire: “la violenza è l’elemento ultimo, lo strumento che ancora possediamo come animali”. Abbiamo delle sovrastrutture culturali e ideologiche ma di fatto restiamo degli animali, e quando ti scontri con una violenza fisica o psicologica, allora c’è un punto di svolta.
Anderson costruisce sempre questo meccanismo e c’è un momento in Boogie Nights – L’altra Hollywood in cui tutti personaggi vivono un exploit di violenza nel quale alcuni “muoiono” come personaggi mentre altri ne escono rinati, una sorta di selezione. Allo stesso tempo, all’inizio c’è un doppio livello di lettura per cui gli attori che fanno film porno sono anche delle persone e lui passa continuamente tra questi due livelli: a volte li guardi come attori di film porno e a volte come persone nella loro vita reale. Poi adoro la costruzione pop del film per cui gli elementi musicali sono inseriti e contestualizzati perfettamente, mai gratuiti. E mi piace allo stesso modo di come mi piacciono anche America oggi e Magnolia.
Ma un altro film che non mi stancherei mai di rivedere è anche Ricomincio da capo, cosa che accade ogni anno il 2 di febbraio, il “giorno della marmotta”! Un film che è quasi un trattato di filosofia, di ironia pura, che possono guardare tutti, e che divide il mondo tra quelli che si sentono come il protagonista e che ad un certo punto decidono che vogliono cambiare, e quelli che invece dicono “io sono nato così e non cambierò mai!”.
Il film che ti ha fatto innamorare della sua attrice…
È Alpeis, un altro film diretto da Yorgos Lanthimos, in cui la protagonista è la stessa di Kynodontas, Aggeliki Papoulia, che mi è capitato di incontrare a Venezia. Ha un qualcosa di materno, non è appariscente, ma ha una fisicità strana, sensuale e un po’ perversa e quando l’ho incontrata dal vivo ho avuto confermate le sensazioni che avevo provato nel vederla sullo schermo.
Il film che bisognerebbe spedire nello spazio per testimoniare la nostra esistenza…
Qualcosa di Robert Altman, forse America oggi.
Il film che ti era stato vietato quando eri bambino ma che hai guardato lo stesso…
Platoon di Oliver Stone. Io ho un padre dalla forte personalità, che mi diceva: “non puoi guardare le americanate e i film di Italia1!”. Era proibito guardare Italia1 dopo le venti, quindi figuratevi Platoon su Italia1! Io ero in salotto e mio fratello era in cucina, quando entra mio padre e in quel momento vede la scena in cui Michael J. Fox osserva i soldati che stuprano una ragazza… Mio padre è impazzito e ha iniziato a urlarmi di tutto mentre io non riuscivo a giustificarmi. Si è seduto sul divano e io mi sono allontanato con lui che continuava ad urlare: “dove credi di andare?”. Io avevo forse tredici anni, gli ho dato una rispostaccia e lui mi ha tirato il telecomando che ho schivato ed è esploso in mille pezzi sbattendo contro il muro.
Il primo film che ti ricordi…
In assoluto credo Robin Hood, il cartone animato della Disney che vedevo in un loop incessante. Mio fratello poi era fissato con Top Gun e mi toccava vederlo di continuo ma lo trovavo noioso.
Il film che ti ha sconvolto dal punto di vista della sensualità…
Quando i miei genitori ci comprarono il videoregistratore, nella confezione c’erano anche tre videocassette in regalo e imballate in un unico cellophane. I titoli che si vedevano in questa confezione erano, da un lato Mamma, ho perso l’aereo, dall’altro All’inseguimento della pietra verde. In mezzo però c’era la videocassetta di 9 settimane e 1/2… e mio padre non ci aveva fatto caso pensando si trattasse di un altro film per bambini. Avevo nove anni ed era il giorno di Natale; guardo il primo film, poi, visto che il secondo non mi ispirava, ho inserito il terzo. Inizio a vederlo e vado da mio padre dicendogli che c’era qualcosa che non andava in quel film. Mio padre, davanti a tutti i parenti, mi chiede cosa si vede nel film e io non sapendo bene cosa fare, inizio a fischiettare mimando l’atto sessuale con l’imbarazzo di tutti.
Il film che ti ha fatto ridere a crepapelle?
Oddio non mi è mai successo di ridere a crepapelle con un film, mi è capitato con una serie televisiva di un umorismo inaccessibile per noi italiani che si chiama Arrested Development - Ti presento i miei. È la storia di una ricchissima famiglia ebrea in America che affronta un periodo di crisi che porta tutti i membri della famiglia a disperdersi e a scontrarsi. Ha un’ironia senza senso, irrazionale, se la facesse qualcuno in Italia nel cast ci sarebbero Lillo e Greg.
Il film che ti ha dato una mano a corteggiare una ragazza?
Ho fatto una follia per Marina, la mia ragazza. Era il 2008 e avevo visto da poco un dvd dell’Internazionale dal titolo The Passion of Martin di Alexander Payne. È la storia di un uomo che s’innamora di una ragazza al punto tale da trasformarsi in uno stalker. Trasportato dal proprio amore folle finisce per ferirla e paralizzarla a vita. Lei, impossibilitata a muoversi e a liberarsi di lui, è costretta a vivere perennemente al suo fianco. L’amore di Martin era talmente forte e profondo da diventare perverso. Così, per dire a Marina quanto l’amassi, le ho mandato una copia del film. Adesso, a ripensarci a mente fresca, mi sembra più un passo falso che una mossa di tango.
Il film che ti ha suggerito dubbi sulle tue scelte di vita?
Ecco, mi tocca ammettere a malincuore che è stato un film anche troppo generazionale: Alta fedeltà. Alla fine John Cusack si siede su una panchina, guarda in camera e fa tutto un discorso sulle mutande del martedì e quelle della domenica... così, mosso dall’ispirazione della mutanda, decido che si, è ora di impegnarsi in una relazione seria. Faccio le valige e parto per Berlino. Quando sarò più vecchio vi racconterò com’era l’intimo della mia ragazza.
Il film che ti ha fatto venire gli incubi?
In questo momento sto male a pensarci, rivivo quel momento come uno dei più traumatici della mia vita. Avevo si e no sette anni, ero in vacanza a Lignano Sabbiadoro con la mia famiglia e, dopo aver scavato otto buche in spiaggia ed essermi mangiato due banane con la sabbia, i miei decidono di portare me e mio fratello al cinema. All’arena Alpe Adria fanno vedere un film per famiglie: Asterix e Cleopatra (il cartone animato). Stretto nell’abbraccio dei miei genitori inizio a guardare i trailer che presentano il resto della programmazione e, ad un certo punto, urla di bambini impazziti, mamme che si lanciano verso gli occhi scoperti dei pargoli. Fanno vedere il trailer di Inseparabili di Cronenberg. Mi è bastato il solo trailer per avere incubi per una settimana. Mi svegliavo tutto sudato e piangendo, ricordando il momento in cui una donna strappa con un morso le viscere del suo amante. Da quella volta ho sviluppato un rigetto per film horror e thriller. Mio padre, se incontra Cronenberg, gli riga la macchina!