Nato nel 1970 a Santiago del Cile, cresce in Danimarca. Diplomato in Fotografia all'Istituto Europeo di Design di Milano, lavora in questo campo a Copenaghen e New York, prima di iscriversi, a ventisette anni, al corso per direttore della fotografia alla Danish National Film School. Il secondo lungometraggio di cui ha curato la fotografia (Reconstruction di Christoffer Boe, 2003) ha vinto la Caméra d'Or al Festival di Cannes. Ha firmato le magnifiche immagini di Melancholia (2011, vincitore del Premio per la fotografia all'European Film Awards), e di Nymphomaniac vol 1 e vol 2, distribuito da Good Films.
E i film che l'hanno segnato sono:
Il primo film di cui ti ricordi…
Penso che il primo film di cui ho memoria sia Il monello di Chaplin. Ricordo che per chissà quale ragione mi identificavo con quel bambino. Mio padre è stato molto attento a crescermi, dalla più tenera età, con film che riteneva adatti ai bambini. Da piccolo, ricordo anche di aver visto Ladri di biciclette e di essermi molto commosso, mentre sono rimasto traumatizzato da Pixote, la legge del più debole, che ho visto con mia madre quando era uscito in sala.
Il film che non ti stanchi mai di rivedere…
Per molti anni ho guardato di continuo 8 ½ e L’avventura. C’era qualcosa di enigmatico e di virtuoso in questi film. Soffrivo di insonnia a vent’anni, così di notte ho visto molti film in vhs. Oggi ho poco tempo per guardare i film e spesso crollo addormentato. La serie tv Louie è una delle cose che mi piace riguardare più volte, ma ogni episodio dura solo venti minuti.
Il film che ti ha fatto desiderare di diventare un direttore della fotografia…
È abbastanza strano ma non avevo idea di cosa significasse essere un direttore della fotografia quando ho iniziato la scuola di cinema, ma io avevo studiato fotografia, così pensavo che diventarlo fosse una transizione naturale. Presto mi sono reso conto che era qualcosa di completamente diverso, ma avevo realizzato anche che si adattava molto meglio alla mia personalità. A quel tempo avevo un grande amore per il cinema come spettatore, specialmente quello italiano, francese, russo degli anni Sessanta e Settanta. Immagino che quei film abbiano avuto un ruolo importante tale da motivarmi per la scuola di cinema.
Il film che ti ha fatto innamorare del suo/sua protagonista…
Marcello in 8 ½. E' un’immagine davvero perfetta dell’uomo moderno. Affascinante ma viziato, non è in grado di assumersi nessuna responsabilità. Il suo problema è che ha così tante scelte davanti a sé e si circonda di donne dallo spirito materno… è così patetico. Mi sento legato a lui!
Il film che bisognerebbe inviare nello spazio per testimoniare la civiltà umana…
Penso ad un film come Va' e vedi, potrebbe essere abbastanza efficace per testimoniare di cosa siamo capaci.
Il film che più ti ha toccato profondamente …
Nobody Knows -Nessuno lo sa di Hirokazu Kore-eda ha avuto davvero un forte impatto su di me. Ricordo che mentre lo guardavo mi sentivo un po' annoiato, ma quando sono uscito dal cinema ha lavorato dentro di me per settimane e sento ancora un pugno allo stomaco quando ci ripenso. Penso che sia l’umanità con cui è raccontata una storia straziante che lo contraddistingue da altre storie ugualmente terribili. Recentemente ho visto Father and Son diretto dallo stesso regista: ehi, è incredibile!
Il film che ti ha dato una mano a corteggiare una ragazza…
Idioti… era la prima volta che vedevo Louise Mieritz, questa fantastica attrice, e ci sono voluti dieci anni per corteggiarla, ma ora siamo sposati. :)
Il film che non ami…
Generalmente molti dei film ad alto budget con molta CGI mi deprimono. La terribile qualità visiva combinata spesso a uno sguardo molto ingenuo religioso/new age/romantico sull’umanità è estremamente terrificante. Per me la cosa peggiore è la presunzione mescolata a pessimo gusto e a mooooolti soldi.
Il film con la scena più erotica…
Una scena erotica che ricordo è quella in Stellet Licht, dove un uomo va a fare sesso con la sua amante mentre i bambini aspettano fuori dalla stanza, e quando esce va a guardare con loro un programma comico in televisione nel furgone dell’uomo al quale erano stati affidati. L’atmosfera e la composizione delle scene erano davvero intriganti.
Il film che ti fa piangere dal ridere…
Borat e Brüno di Sacha Baron Cohen sono probabilmente i film che mi hanno fatto divertire di più negli ultimi anni. Ho notato che lui faceva commenti e discussioni veramente interessanti sui grandi tabù. Ma non so se oggi potrei ancora divertirmi con quei film.
Il film che ti sembra ingiustamente sottovalutato dalla critica e dal pubblico…
Un film raro, che mi è particolarmente piaciuto recentemente, è Le margheritine di Vera Chytilová. Le sue capacità artistiche e il suo senso dell'umorismo sono davvero unici e fantastici, un grande esempio di perfetto funzionamento di cinema surrealista. Come direttore della fotografia ho molto apprezzato Birth – Io sono Sean, che non è un grande film, ma secondo me ha davvero notevoli qualità, e l’atmosfera è densa e gommosa come un Panforte.
Il film che ti creava ansia quando eri adolescente…
Sono decisamente convinto che ero troppo giovane per sostenere la visione di Pixote, la legge del più debole quando l'ho visto, ma d’altra parte è andata così… Ho sentito persone dire che trovavano violenti e paurosi i nuovi film della Disney. Io ricordo di aver visto Robin Hood, Bambi e altri graziosi classici Disney da bambino e di essermi sentito davvero triste per lunghi momenti di quei film, che portano a una vera e propria depressione. Suppongo che sia ciò che li rende grandi?
Il film che ti farebbe tornare in Italia…
Gomorra!