Si direbbe la settimana dei direttori della fotografia: dopo Marcello Gatti e Douglas Slocombe, tocca a Henri Alekan (o Alékan), nato a Parigi in questo giorno da famiglia di origine bulgara. È un omaggio alle persone ma ancor più alla loro nobile professione – non a caso, altrove, giustamente d...
Viene presentato il nuovo spot Barilla, ideato per festeggiare i 120 anni di vita dell'azienda parmigiana e in onda dal 17 febbraio. Lo dirige, su sceneggiatura di Alessandro Baricco, Wim Wenders (che ha già firmato per gli elettrodomestici Ariston nel 1995 e per gli orologi Invicta nel 1997): c...
Quando si parla di dinastie hollywoodiane tutti hanno in mente i Barrymore, con le loro quattro generazioni (e c'è da perdersi nella genealogia): dal capostipite Maurice (1849-1905), che si limitò per forza di cose a calcare i palcoscenici di Broadway, ai suoi celebri figli Lionel (1878-1954), E...
In occasione dei suoi 102 anni (auguri, maestro) piace ricordare un direttore della fotografia dei più straordinari, anche perché – nato da ben altre esperienze, specie inizialmente nell'ambito degli Ealing Studios – lega da ultimo il suo nome alla moderna pratica degli effetti speciali. La s...
Ha solo 19 anni Marcello Gatti (nato in questo giorno) quando lega il suo nome a quello di Cinecittà, ma non come si potrebbe pensare per uno che diventerà tra i più importanti direttori della fotografia italiani. Lo lega in quel 1943 per aver deturpato sui muri della cittadella del cinema un ritrat...
Hollywood è ricorsa a molti interventi per modificare i corpi e i tratti fisionomici delle proprie star (una per tutte, la dolorosa elettrocoagulazione dei bulbi piliferi per alzare la fronte un po' troppo mediterranea di Rita Hayworth) ma qualche volta fu solo il caso a metterci lo zampino....
Su RaiUno, alle 24, va in onda la quarta puntata di Cinematografo, la trasmissione con la quale la Rai torna a occuparsi tardivamente (in tutti i sensi) di cinema. Chi la conduce? Fernaldo Di Giammatteo, Pietro Pintus, Claudio G. Fava, Giuseppe Cereda, Callisto Cosulich, Vieri Razzini o altri fantas...
Alla corsa su chi sia il più detestabile fra i presidenti Usa del dopoguerra concorrono in molti (Johnson, Nixon, i due Bush), ma la palma va attribuita – se non altro per la sua duplice immagine – a Ronald Wilson Reagan, nato a Tampico (Illinois) in questa data. Odioso come attore, odiato come inqu...
Triste il declino di Claude Autant-Lara, e non solo come immagine, evocato il giorno della sua scomparsa, all'età di 96 anni. Nel molto articolato panorama del cinema francese, dagli anni '30 agli anni '60, non v'è forse regista più estroverso, più provocatorio e più sovversivo, c...
Ha perso un'occasione Guanda, l'editore italiano in esclusiva di Jacques Prévert, nel rifiutare nei primi anni '90 la traduzione italiana dei suoi scénarios, una cui scelta in tre volumi era da poco apparsa in Francia presso Gallimard. Poco conta che nel centenario della sua nascita (...
Tra i 24 lettori (per rispetto, uno di meno del Manzoni) di questa rubrica, chissà quanti riescono a identificare e a collocare un nome quale Nora Gregor. Forse aumentano un po' se le si affianca il titolo di un film: La règle du jeu, il capolavoro di Jean Renoir risalente al 1939 e in cui N...
Nel giorno della scomparsa di Alessandro Blasetti viene in mente di tornare a sfogliare la raccolta della rivista cinematografo (con la c minuscola), da lui fondata nel marzo 1927 e diretta sino al luglio 1931: affascinante nella grafica e ricca nei contenuti. E viene voglia di riportare – ritenendo...
Hanno inizio le trasmissioni televisive a colori della Rai, prima annunciatrice Rosanna Vaudetti. La sperimentazione è durata cinque anni, a partire dalle Olimpiadi di Monaco del 1972, ma non sono certo i problemi tecnici a motivare il ritardo (le tv degli altri Paesi da almeno dieci anni godono...
«Pensiamo che l'informazione sia alla base di tutto, e che sarebbe assurdo trascurarla. I film “commerciali” costituiscono il divertimento normale di milioni di spettatori, ed è giusto occuparsene. […] Guardiamo la realtà qual'è: proprio perché quei film sono ad un livello così basso, merita...
«Il punto d’arrivo del cinema, raggiunto in rari istanti dai grandi fra i grandi: Losey, Lang, Preminger e Cottafavi, consiste nel liberare lo spettatore da ogni distanza cosciente per precipitarlo in uno stato di ipnosi sostenuto da un incantamento di gesti, di sguardi, di infimi movimenti del volt...