Sempre sangue e proiettili. Ma questa volta per modo di dire. Il western è morto, l'abbiamo già detto talmente tante volte che se non fosse stato vero lo avremmo fatto defungere noi, manco fossimo il Chiàrchiaro della Patente. Sul grande schermo, perché in realtà addentrandosi nella varietà magmatica delle serie televisive, sangue e proiettili godono ancora di discreta salute. Basterebbe fare qualche nome recente (Deadwood, Hatfields & McCoys, Hell on Wheels, Longmire ecc.), di cui, forse, un giorno parleremo, se - com'è probabile - non ci saranno stringenti novità di cui discutere.
Avevamo inaugurato questa rubrica soffermandoci su The Lone Ranger, invitando l'ipotetico pubblico a lasciarsi andare e a cogliere il lato ironico e pirotecnico dell'operazione, unica possibilità di rigenerare l'ectoplasma western. «Sit back, relax and make yourself comfortable to enjoy, an evening with…», avremmo potuto utilizzare le parole con cui Claude Nobs, storico fondatore del Festival di Montreux che ci ha lasciato giusto un anno fa, presentò i Jethro Tull all'inizio del live Bursting Out (1978: nostalgia sempre più canaglia!).
Con lo stesso invito volgiamo lo sguardo verso la derivazione ironica del genere. Meglio ancora, tendente al demenziale. Quickdraw è una serie comparsa nell'agosto scorso ed esauritasi a settembre sulla tv web Hulu, 22 minuti di durata per ogni episodio, otto in tutto. Fugace, neanche il tempo di affezionarsi che è già sparita dalla circolazione, con l'annuncio di una seconda stagione quest'anno. Non proprio un grande successo di pubblico, anzi, ma un risultato interessante, soprattutto se rapportato al web.
Creato da Nancy Hower e John Lehr, Quickdraw è quello che avrebbe potuto essere Peacemakers, punto di unione tra western e crime story, se solo Peacemakers avesse avuto un minimo senso dell'umorismo: uno sceriffo, che non perde occasione di vantarsi (a sproposito) di aver studiato a Harvard, generando sguardi attoniti in chi crede si tratti di un paesino in formazione poco più a nord, cerca di portare la legge e l'ordine a Great Bend, Kansas, utilizzando la scienza forense - che allora muoveva i primi passi - in un contesto che più improprio non potrebbe essere.
Immaginate un aspirante Sherlock Holmes un po' tarato nel paese degli ottentotti. Non solo Peacemakers, ma soprattutto Mezzogiorno e mezzo di fuoco: Quickdraw mette in scena un'inconciliabile conflittualità (metodi scientifici e deduttivi nell'universo dalla selvatica e sciatta assurdità) per originare un ribaltamento paradossale, esaltato dalla vena d'improvvisazione di un brillante cast di all comedians. Tutto il resto è profusione di humour, come ha insegnato Mel Brooks, ma senza i riferimenti diretti ai capolavori del western o i salti carpiati rispetto alle attese dinamiche del genere. Non una vera parodia del genere, quanto un omaggio indiretto con il pretesto dell'ambientazione fedele.
Può capitare di vedere lo sceriffo, il cui nome è John Henry Hoyle, praticare un'autopsia sul tavolo del becchino Vernon e scovare nello stomaco del cadavere uno spicchio insanguinato il cui assaggio prova inconfutabilmente il soffocamento avvenuto con mele della varietà Ben Davis, coltivate in una fattoria poco distante. O che lo sceriffo e il suo vice, l'ingenuo Eli, discutano se sia meglio scuotere o tamponare con un fazzoletto l'estremità maschile dopo aver minto insieme, subito prima di lasciarsi andare a una zuffa a colpi di boxe e jujitsu. Oppure, veder spiare attraverso una finestra il pericoloso fuorilegge Cole Younger mentre copula con una prostituta e scoprire la sua reale arma impropria. Oppure ancora, che lo sceriffo Hoyle accetti di baciare in punto di morte il suo vecchio compagno di Harvard, nonché truffatore, e che il suo zelo sia interpretato dal vice come il piacere inconfessabile di un outing mai espresso. It's only a Joke.
E il western? C'è. È nei costumi, è nello scenario, è nella diligenza che giunge a Great Bend mai con buone notizie, è in una sparatoria scoppiata nella banca con colpi sparati a casaccio al di sopra del bancone, ma è anche nell'azione rallentata e insistita con cui si affrontano in duello la maîtresse del paese e l'animatrice della lega della temperanza.
Niente di serio e rispettoso, tutto seppellito da una grassa risata.