Il governo americano, tramite gli Archivi di Stato a Washington, acquista il 3 agosto 1999 per 15 milioni di dollari il filmato di 26 secondi girato da un cineamatore a Dallas il 22 novembre 1963 e riguardante il momento del mortale attentato al presidente John Fitzgerald Kennedy.
Protagonista dell'impresa, il piccolo sarto ebreo Abraham Zapruder che, munito di una cinepresa Bell & Howell 8mm, registra casualmente a colori il tragico evento e fa giudizioso uso del filmato: lo duplica per l'Fbi e per la Commissione Warren e cede l'originale al settimanale Life, limitatamente all'uso a stampa dei fotogrammi, per 150.000 dollari.
Dopo che una copia non autorizzata della pellicola (è in bianco e nero e viene dal laboratorio ove è stata effettuata la duplicazione) passa in televisione nel novembre 1973 (e di qui, sempre abusivamente, fa il giro del mondo), nel 1976 il periodico restituisce l'originale, dietro il compenso simbolico di 1 dollaro, agli eredi di Zapruder (morto nel 1970).
Questi lo gestiscono oculatamente: nel 1990, per esempio, ottengono 50.000 dollari da Oliver Stone, impegnato nella realizzazione di JFK, per una semplice visione del filmato e nel 1998 producono una videocassetta, commercializzata a 20 dollari, quasi un dollaro a secondo! Ora il cimelio finisce per i posteri in una cella frigorifera a 0°, accanto all'originale della Dichiarazione d'Indipendenza.
Sembra il finale di I predatori dell'Arca perduta. Il filmino reca con sé il suo segreto: quello, paradossalmente, di non rivelare nulla circa le modalità, l'esecutore (o gli esecutori), i mandanti del drammatico epilogo di un copione forse scritto da tempo.