Nasce a Korsør (Danimarca) Urban Gad (morirà a Copenhaghen il 26 dicembre 1947).
Nipote del grande Paul Gauguin, si forma non a caso all'Accademia di Belle Arti di Parigi, dove comincia a occuparsi di teatro. Assunto trentenne, in patria, dalla Nordisk Film, sfonda immediatamente (1910) a livello internazionale con l'opera prima L'abisso, interpretato da Asta Nielsen, che diventerà sua moglie e prima ispiratrice e interprete, dal successivo trasferimento di coppia in Germania dell'anno successivo fino al 1915 (cfr. “altraluna” dell'11 settembre scorso, riferita al 1881). Dirigerà un'altra quarantina di film concludendo la sua attività registica nel 1927, con la tacita iscrizione al grande partito dei cineasti ammutoliti dalla fine del muto.
Influì probabilmente sulla sua decisione anche il suicidio del grande produttore ed esercente Paul Davidson, che aveva costruito la propria fortuna anche sul rafforzamento del lancio della coppia artistica danese, oltre ad essere stato il produttore prevalente di Lubitsch fino al suo trasferimento a Hollywood del 1922. Dello stesso anno è il più rilevante titolo tedesco di Gad, la trascrizione dell'Hannele di Gerhart Hauptmann, testo risalente al 1893, inscenato tra gli altri da Stanislavskij al Teatro d'Arte di Mosca cinque anni dopo.
I frequentatori di Youtube potranno già farsi una discreta idea del suo straordinario cinema; chi è in contatto con la Mediateca di Pordenone potrà godersi in particolare L'abisso, selezionato anche in uno “speciale” dedicato a dieci film imperdibili del muto. Quanto agli invidiabili frequentatori abituali - incalliti per forza di cose: chi ha assaggiato ritorna... - delle ottobrine Giornate del Muto di Pordenone (trentadue edizioni consecutive dal 1982!) chi vi ha visto dei Gad e la Nielsen in azione non potrà certo dimenticarsene.