Pordenone e 32^ Giornate del Muto («con amor de loinh») [IV].
«Come accade per molte buone cose, l'archivio filmografico delle Giornate del Cinema Muto è nato come un progetto senza ambizione - una sorta di strumento per la consultazione interna, giusto per essere certi di non ripeterci sulla programmazione di determinati film di anno in anno. Tuttavia, dopo ventinove edizioni, è cresciuto a tal punto da diventare una fonte unica per quanto concerne i film dell'epoca del muto. […] Nel corso delle loro passate edizioni le Giornate hanno presentato un totale di almeno 6500 titoli - e ogni anno noi stessi scopriamo aree di un cinema rimasto sommerso e che ancora non abbiamo esplorato. Mi permetto di dare uno sguardo al passato. La prima edizione del festival, nel 1982 - un evento limitato a un modesto weekend organizzato da un piccolo gruppo di amici - aveva in programma 49 film muti. L'anno successivo il numero è salito a 181 titoli. Nel corso di ventotto anni, si è raggiunta una media di 230 opere, oscillando tra gli “appena” 130 film dell'edizione 2007 al record dell'edizione 2009, con 679 (bisogna ammettere che in quel caso ha inciso l'ampia prospettiva dedicata ai film della durata di un minuto prodotti dalla Biograph alla fine del diciannovesimo secolo). Gli studiosi sono venuti a conoscenza di molte pellicole presenti in questo database - per esempio quelli realizzati nella Russia zarista o le produzioni risalenti ai primissimi anni del cinema - solo grazie alle esplorazioni delle Giornate. Certo, non si potranno trovare qui tutti i film muti. A volte, ho come l'impressione che le Giornate abbiano toccato solo la punta dell'iceberg. Molti dei grandi classici - a lungo invisibili sul grande schermo - come La terra di Aleksandr Dovzhenko o Femmine folli di Erich von Stroheim, devono ancora tornare alla luce. Nell'edizione del 2010 proietteremo per la prima volta il più leggendario tra i film dell'epoca del muto, La corazzata Potëmkin di Eisentein. “Beh, lo conosciamo già!” potrebbe dire chiunque tra gli affezionati al festival. “Davvero?” risponderei io: “in pellicola, sul grande schermo? Con l'accompagnamento musicale dal vivo? E lo stesso vale anche per gli under 30?” . Di sicuro - e lo dico felicemente - le Giornate hanno ancora molto lavoro da fare, un sacco di film da mostrare, ancora molte scoperte e nuove rivelazioni. E per ciascuna di esse sarà redatta una nuova scheda per questo archivio, unico nella sua completezza» (David Robinson, direttore delle “Giornate).