Sul numero 396 di Cineforum si conclude, voluto da Bruno Fornara, il progetto “100 per il 2000”, cresciuto sino a intitolarsi “125 per il 2000”. Ovvero un cospicuo numero di registi da portarsi nel nuovo secolo e nel nuovo millennio come capaci di esprimere ancora idee ed emozioni, o addirittura di manifestare il meglio di sé, il tutto attraverso riepiloghi, ritratti e proposte di decine di collaboratori della rivista.
Avranno (avremo) visto giusto?
Il catalogo, in ordine alfabetico, è questo:
Woody Allen, Pedro Almodóvar, Robert Altman, Gianni Amelio, Paul T. Anderson, Olivier Assayas, Sharunas Bartas, Marco Bellocchio, Roberto Benigni, Paolo Benvenuti, Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci, Bigas Luna, Kathryn Bigelow, Sergej Bodrov, John Boorman, João Botelho, Catherine Breillat, Edward Burns, Tim Burton, Domenique Cabréra, Mimmo Calopresti, James Cameron, Jane Campion, John Carpenter, Claude Chabrol, Youssef Chahine, Guido Chiesa, Michael Cimino, Ciprì e Maresco, Sergio Citti, Joel e Ethan Coen, Francis Ford Coppola, Pappi Corsicato, David Cronenberg, Joe Dante, Luc e Jean-Pierre Dardenne, Tonino De Bernardi, Jonathan Demme, Claire Denis, Manoel de Oliveira, Brian De Palma, Bruno Dumont, Clint Eastwood, Atom Egoyan, Abel Ferrara, Davide Ferrario, Milos Forman, Stephen Frears, Philippe Garrel, Aleksej German, Terry Gilliam, Jean-Luc Godard, Peter Greenaway, Michael Haneke, Hal Hartley, Todd Haynes, Werner Herzog, Hou Hsiao-hsien, Huillet-Straub, Imamura Shohei, Otar Iosseliani, Neil Jordan, Cédric Kahn, Aki Kaurismäki, Abbas Kiarostami, Kitano Takeshi, Robert Kramer, Emir Kusturica, Neil Labute, Spike Lee, Mike Leigh, Ken Loach, David Lynch, Mohsen Makhmalbaf, Terrence Malick, Michael Mann, Chris Marker, Mario Martone, Carlo Mazzacurati, John McNaughton, Shane Meadows, João César Monteiro, Nanni Moretti, Peter Mullan, Idrissa Ouédraogo, Goran Paskaljevic, Nicolas Philibert, Maurice Pialat, Franco Piavoli, Michele Placido,Roman Polanski, Sam Raimi, Edgar Reitz, Alain Resnais, Ricci Lucchi/Gianikian, Arturo Ripstein, Jacques Rivette, Paulo Rocha, Eric Rohmer, Walter Salles, John Sayles, Martin Scorsese, Abderrahmane Sissako, Aleksandr Sokurov, Silvio Soldini, Todd Solonoz, Steven Spielberg, Ian Svankmajer, Quentin Tarantino, Bela Tarr, Johnnie To, Roberta Torre, Tsai Ming-liang, Gus Van Sant, Alex Van Warmerdam, Paul Verhoeven, Thomas Vinterberg, Lars von Trier, Michael Winterbottom, Wong Kar-wai, John Woo, Yanagimachi Mitsuo, Robert Zemeckis.
A titolo personale, le Lune lamentavano (e ancora lamentano), almeno, l'assenza di Bertrand Tavernier (che pure ci avrebbe ancora dato quattro o cinque film assai notevoli, a partire da Laissez-passer, La piccola Lola e L'occhio del ciclone), di Thodoros Angelopoulos (ancora magistrale autore di La sorgente del fiume e La polvere del tempo) e di Wim Wenders (che solo ultimamente ci ha dato Pina e Il sale della terra). Così datati, così cattivi?
Quanto ai prescelti, a parte l'inguaribile prevalenza euro-americana e certe indulgenze per il cinema italiano, alcuni “autori” non sono pervenuti (in un senso o nell'altro) e su altri giudicate voi.