Ormai il fumo è totalmente bandito dallo schermo, anche quando si tratta di rievocare vicende del passato allorché l'antico e nobile vizio imperava. Passi per un po' di erba o magari un pizzico di cocaina, ma il tabacco assolutamente no.
La persecuzione ha assunto talora aspetti paradossali, come accadde quindici anni fa. Davanti al tribunale di Los Angeles venne infatti intentata una causa nei confronti della Walt Disney, colpevole da sempre – secondo i ricorrenti in giudizio – di aver favorito la diffusione del fumo e persino dell'alcool.
Fra i molti esempi citati, si ricordavano Pinocchio (1940), dove ben 10 personaggi, fra cui Mastro Geppetto e lo stesso burattino, fumano sigari e sigarette; Alice nel Paese delle Meraviglie (1951), dove il Bruco è un virtuoso del fumo; Le avventure di Peter Pan (1953), dove Capitan Uncino è un vero e proprio sigaro-dipendente e l'eterno fanciullo si concede qualche tiro di pipa; Gli aristogatti (1970), dove molti personaggi si nascondono in nuvole di fumo; infine Aladdin (1992), dove il Genio apprezza le sigarette. Quanto all'alcool, Pinocchio assaggia con diletto una birra, Dumbo (nel lontano 1941) si prende una bella sbronza e la protagonista di La bella e la bestia (1991) beve tranquillamente vino.
La richiesta era che la major americana inserisse un avviso al principio e alla fine di ogni film, del tipo «Nuoce gravemente alla salute». Non si sa bene se il vizio o il prodotto.