Una settimana con Griffith alla “Biograph” (IV)
Il grande Lionel Barrymore è insieme il soggettista e il protagonista di The Burglar's Dilemma, un dramma con risvolti polizieschi e la quasi immancabile morale edificante, nel quale figurano in una particina (sono due ragazze che si congratulano col protagonista) anche le sorelle Lillian e Dorothy Gish, che avevano esordito sempre alla Biograph e con Griffith pochi mesi prima in An Unseen Enemy.
«In un ristorante di poche pretese Griffith incontra l'attore Lionel Barrymore e si sente chiedere un lavoro, un lavoro qualsiasi. Una stella del teatro al servizio di Griffith? La verità è che Lionel ha lasciato la compagnia dello zio John Drew per darsi alla pittura e adesso non ha più un soldo, per cui gli va bene anche fare la comparsa. La cosa mette in imbarazzo Griffith, che ha sì bisogno di protagonisti maschili, ma non di primedonne che potrebbero eclissarlo. Per fargli un favore gli darà presto una particina in The Battle, senza tuttavia includerlo nel suo piano di ricostituire un gruppo di interpreti sui quali poter contare in modo stabile. E' un sogno che Griffith inseguirà senza sosta nel corso degli anni, e che riuscirà spesso ad esaudire senza tuttavia ricavarne effetti duraturi» (Paolo Cherchi Usai, David Wark Griffith, Il Castoro, Milano 2008).
In realtà l'allora trentaquattrenne attore avrebbe poi preso parte, fino a tutto il 1914, a una cinquantina di film del maestro, accompagnandolo, con i mediometraggi The Battle at Elberbush Gulch, The Massacre, Judith of Bethulia e Brute Force, fin sulla soglia del prodigio Nascita di una nazione, a partire dal quale le loro strade non si sarebbero incrociate solo occasionalmente, due volte, per America (1924) e La legge dell'amore (1928).
Il dilemma del ladro cui fa riferimento il titolo è un fatto di coscienza: «Un drammaturgo ha appena riscosso un grande successo con una sua commedia e alcune amiche vengono a festeggiarlo. Roso dalla gelosia, il fratello minore si ubriaca e poi lo aggredisce. Lo scrittore stramazza a terra e sembra morto. Intanto si introduce nell'abitazione un ladro, che si porta appresso un complice più giovane ed esitante. Sotto choc alla vista del corpo esanime dello scrittore, il fratello si accorge che nella stanza è entrato il giovane ladruncolo, allora chiude la porta a chiave e corre a chiamare la polizia. Gli agenti sottopongono l'intruso a un serrato terzo grado, presumendolo responsabile di omicidio. Ma alla fine, lo scrittore ritorna in sé e perdona il fratello, mentre il giovane ladruncolo respinge l'idea di continuare a vivere nell'illegalità» (The Griffith Project, sempre a cura di Cherchi Usai, vol. 4, Giornate del Muto/BFI, Pordenone-Londra 2002).
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