Pordenone e 32^ Giornate del Muto («con amor de loinh») [III].
«Il cinema muto, il non-morto, trascina la sua vita d'oltretomba fra temporanee resurrezioni, penose dimenticanze, sussulti di vampirismo. Metropolis è rinato come rock-movie (ma mai aver paura dei mostri), e mentre Pina Menichelli, divina “tigre reale”, moriva un mese fa dimenticata quasi da tutti, Francesca Bertini smentiva il suo ritorno sullo schermo annunciato con un patetico bluff da un suo perverso innamorato. A Pordenone, da tre anni, si svolgono le “Giornate del cinema muto”, inaugurate quest'anno appunto dal film di Lang e Moroder e concluse ieri con l'anteprima italiana del Nosferatu ricostruito dal Filmmuseum di Monaco, anch'esso a colori ma con le sue musiche originali, suonate in sala da una giovane orchestra triestina diretta da Berndt Heller, autore di questo importante restauro sonoro.» (Alberto Farassino, “la Repubblica”)