È un sabato sera alle ore 21 quando, dopo un'anticipazione promozionale, appare sul video monocratico della RAI la prima puntata di Lascia o raddoppia? condotta da un semisconosciuto italo-americano di nome Michael Salvatore Nicholas Bongiorno, alias Mike. Si continua, ogni sabato, sino all'11 febbraio 1956 e ogni giovedì sera dal 16 febbraio 1956 al 16 luglio 1959, data di sospensione del programma (una riedizione nel 1979 fallisce ben presto, né hanno successo le riedizioni del 1989-1990, condotte da un volonteroso Bruno Gambarotta).
Lo spostamento dal sabato al giovedì viene richiesto dai gestori di locali pubblici che vedono assottigliarsi gli incassi, proprio per la serata considerata più lucrativa della settimana. Va bene invece per caffè, bar, osterie, che, dotatosi dello strumento a uso dei molti italiani che ancora non posseggono un televisore, moltiplicano le consumazioni. Quanto agli esercenti cinematografici, finiscono con l'adottare, a uso dei medesimi italiani, l'escamotage di proiettare sullo schermo con mezzi rudimentali la trasmissione del fortunato programma tra il primo e il secondo tempo di un film, interrompendo in tal modo un'emozione con un'altra emozione: la vita che irrompe nella finzione, o meglio due diverse simulazioni di vita.
Dal “personaggio” Mike (quale sarà per tutto il corso della sua lunga vita) scaturiscono, da lui stesso modellati, i “personaggi” dei concorrenti, che, per la prima volta, godono di una vita più o meno effimera anche dopo il quiz. Si ricordano almeno: il dandy Gianluigi Marianini (che viene ripescato molti anni dopo come spalla di Piero Chiambretti), la bellissima Paola Bolognani, la prosperosa Maria Luisa Garoppo, Adele Gallotti (futura giornalista), Bruno Dossena (futuro ballerino), Mario Valdemarin (futuro attore), Lando Degoli. Quest'ultimo concorrente, professore di matematica e cultore di musica classica, contribuìsce grandemente alla popolarità del programma con una famosa risposta sull'uso del controfagotto nelle opere di Verdi. Il rendere popolare questo insolito strumento è un esempio della “cultura” secondo Mike: nozionistica, mnemonica, aneddotica al limite del pettegolezzo, il tutto sottolineato dai suoi falsi stupori e dagli altrettanto falsi rimbrotti.
Ha scritto un commosso Walter Veltroni (al cui padre Vittorio, dirigente RAI, va il “merito” di aver trattenuto Mike in Italia): «Lascia o raddoppia? è stata la TV italiana che nasceva in un paese che nasceva. C'era lo stesso carico di sogni, di speranze, di buone intenzioni». Quelle stesse che lastricano una certa via. Quanto al Bongiorno, più che il padre deve essere considerato l'artefattore della televisione nostrana, prima quella democristiana ove, da uomo d'ordine, provvede al livellamento ludico con una pseudocultura in pillole e a una strisciante americanizzazione, poi quella berlusconiana ove, da propagatore del verbo padronale, assicura commistioni pubblicitarie (quelle stesse che lo vedranno reclamizzare cosmetici, grappe, prosciutti e telefonini) e circenses per il popolo di fede azzurra; salvo essere scaricato da Mediaset all'ultimo momento, per tentare il volo – nuova icona involontaria della sinistra – verso Sky. Poi un altro cielo lo ha accolto.