Pauline vs Andrew, in memoria / Kael al «New Yorker» e Sarris alla «Village Voice» (VI).
«Mi piacerebbe raccomandare Faces senza dover ristrutturare le aspettative estetiche del lettore, ma mi rendo conto di non essere in grado di sfuggire alle conseguenze della mia attività critica. Faces, se visto completamente, dovrebbe esserlo con un grado di tolleranza per i suoi ruvidi spigoli e le terminazioni nervose messe a nudo. »
(Andrew Sarris, Faces, «The Village Voice»)