Nove anni dopo l'apertura a Dallas (Texas) del primo negozio e quando già la catena raggiunge negli Stati Uniti i 4800 punti, nasce anche da noi Blockbuster attraverso una joint-venture con la Standa, la “casa degli italiani”, appartenente al gruppo Fininvest.
Nel celebrare nel 2004 il decimo anniversario, una grande campagna pubblicitaria può affermare che Blockbuster è «la più grande catena di videostore in Italia», che «ti offre il più vasto assortimento di film in Dvd e Vhs e di videogiochi in vendita e a noleggio», il tutto «per rendere speciali le tue serate». Ennesima proliferazione dell'impero berlusconiano, causa di ingorghi stradali (con tanto di auto in seconda o terza fila) il sabato sera nei numerosi luoghi metropolitani di spaccio, occasione di offerte imbarazzanti in termini di qualità, il McDonald's del video o la Coca-Cola del gusto merita questo e altro.
Nel quinto anniversario (1999) le cose infatti sono andate diversamente. Facendo seguito ad altri episodi verificatisi a Roma la notte precedente (3 incursioni, a base di sassi e bottiglie molotov ma non rivendicate, contro altrettanti locali), 5 succursali della catena Blockbuster a Milano – situate nelle vie Giusti, De Marchi, Astesani, Mario Pagano e in piazza Caneva – vengono prese di mira. I negozi subiscono sulle vetrine l'affronto di cubetti di porfido, sassi, spranghe, bombe di vernice, nonché scritte spray contro la guerra in Serbia, le scelte della Nato, la politica degli Usa. Gli inquirenti risultano particolarmente turbati, più che dalla definizione “Blockbastards” attribuita agli esercenti, dal ritrovamento di volantini che riportano versi del poeta pacifista statunitense e.e.cummings (1894-1962).
Nessuno potrà celebrare o contestare il ventesimo anniversario. Passato nel frattempo di mano, danneggiato dalla concorrenza ma soprattutto dalla pirateria informatica, Blockbuster il 5 giugno 2012 abbandona il mercato italiano, essendosi da tempo opportunamente defilato l'astuto Berlusconi. Infine, nel novembre 2013, viene annunciata la chiusura degli ultimi 300 negozi rimasti negli Stati Uniti: e con questo viene decretata la fine di un inquietante e unicamente mercenario fenomeno della comunicazione di massa.