Viscontiana (VII): gattopardi, iene e parà. «In Tancredi vi è il tipo di tanti che hanno seguito i tempi puntando sul cavallo vincente, hanno fatto la marcia su Roma o la guerra di Spagna per riottenere un potere che vedevano sfuggire dalle loro mani, e una volta conseguitolo hanno infierito come i loro predecessori non erano stati capaci di fare. [...] Lo straniero è un'opera classica della letteratura moderna, in nuce vi trovi la profezia dell'oltranzismo dei parà e della rivolta algerina. […] Come Tancredi e Calogero Sedara sono i padri e i nonni di quelli che poi andarono a fare la guerra di Spagna, così i personaggi dello Straniero di Camus spiegano i parà, la tortura, tutta l'Algeria di oggi» (intervista a Gioacchino Lanza Tomasi, “Stasera”)