Una settimana con Griffith alla “Biograph” (VII)
Se fossimo portati a pensare che quella del “film di Natale” sia un'invenzione relativamente recente, dettata a distributori, noleggiatori ed esercenti dalla disperante diserzione progressiva del pubblico, dovremmo ricrederci. La categoria esisteva già oltre un secolo fa, come dimostra la data di uscita di A Trap for Santa Claus. I bambini destinatari dei suoi doni, abitando in una dimora senza camini, si appostano per sorprenderlo appena entrerà dalla finestra. A vestirsi da Babbo Natale, in realtà, è loro padre, reo di avere abbandonato loro e la moglie in stato di estrema povertà, ignaro che la medesima sarebbe divenuta destinataria di un'eredità, che poi torna di soppiatto sui suoi passi, per essere accolto a braccia aperte, nel più consolatorio dei finali.