Un rapporto FBI indica, tra i molti presunti appartenenti al partito comunista, ovviamente John Garfield ma anche Danny Kaye (che sarebbe addirittura stato, nell'87, medagliato postumamente dal presidente Reagan!), Fredrich March come Dorothy Parker (il cui impegno a sinistra e a favore dei diritti umani e civili era invece pericolosamente notorio), Paul Muni e pure Edward G. Robinson (che finì effettivamente, senza autentiche ragioni, davanti alla commissione per le attività antiamericane e ne fece una malattia).
Ma il coinvolgimento -extracinematografico- più clamoroso è quello di Helen Keller. Appare infatti insieme il più vergognoso, sebbene anche il più “motivabile”, considerato il trascorso impegno sociopolitico in senso almeno socialista della grande pedagogista, ciecosorda dall'età di un anno e mezzo, e “salvata” dall'intervento mirabile della sua mai placata maestra Anne Sullivan.
Nei Settanta-Ottanta, in compagnia di un noto addetto ai lavori, feci per anni un giro interminabile di corsi per docenti e istituzioni scolastiche con due cavalli di battaglia, Anna dei miracoli di Arthur Penn (1962) e Il ragazzo selvaggio di François Truffaut (1970), per impiantarci sopra, piuttosto approssimativamente (io ero “il critico”, lui “l'esperto”) un discorso su handicap, disabilità e via dicendo. Ma mentre la vicenda di Victor de l'Aveyron era supportata da una corposa bibliografia (a cominciare dal bel libro di Sergio Moravia edito da Laterza) con riferimenti precisi all'affascinante e controverso personaggio effettivamente esistito, curiosamente non ci soffermammo mai sulla figura storica della Keller, oltretutto allora scomparsa da pochi anni (1° giugno 1968, a 88 anni). Nonostante la sua vistosa importanza come autrice, docente e militante.
Scontiamo ora questo debito (l'amico-maestro pedagogista ha purtroppo dovuto chiudere la partita troppi anni fa) richiamando, per il lettore meno addentro, l'allieva di Anne Sullivan, nell'esperienza descritta nel suo stesso romanzo autobiografico “The Miracle Worker”. Da cui il meritatamente fortunatissimo lavoro teatrale di William Gibson noto da noi come Anna dei miracoli, il telefilm trattone neglik USA e poi soprattutto lo stupendo film realizzatone da Arthur Penn oltre cinquant'anni fa con Anne Bancroft e la giovane Patty Duke appunto nel ruolo della Keller. Sulle nostre scene furono Anna Proclemer e Ottavia Piccolo al promettente debutto, dirette da Squarzina prima ancora del film, in un indimenticabile spettacolo della stagione teatrale 1961-62.