Nasce nella località turistica di Ossining (New York) Anne (Lloyd) Francis e qualcuno forse si chiederà chi sia, o meglio sia stata. Certo qualcuno che non è stato giovane negli anni ’50, alla ricerca di referenti femminili al di là dei miti scontati (Marilyn, per carità..., allora meglio le più veterane Lauren, intesa Bacall, o Gloria, intesa Grahame, o Veronica, intesa Lake) d’oltreatlantico (di quelli europei ne parliamo un’altra volta).
Misto di innocenza e sensualità, due occhi sognanti ma anche indagatori sotto una rinascimentale fronte bombée e sopra un corpicino ben tornito, non la colgono nel segno né Henry Koster (Fuga d’amore,1951), né Jean Negulesco (La rivolta di Haiti, 1952) e nemmeno Roy Rowland (Senza scampo, 1954) che la spreca come pupa del gangster. Ma come dimenticarla accanto a Spencer Tracy in Giorno maledetto (1955. di John Sturges) o accanto a Glenn Ford in Il seme della violenza (1955, di Richard Brooks), e soprattutto in Il pianeta proibito (1956, di Fred MacLeod Wilcox)?
Creatura quasi artificiale di un dio padre, novella Eva che non ha ancora incontrato alcun Adamo, Altaira Morbius appare ai nostri occhi come una sirena sexy che nuota in un laghetto altrettanto artificiale e che dialoga suadente con un simpatico robot motorizzato, quasi un centauro, antenato di tutte le ferraglie lucasiane. Come i bei sogni, svanisce negli anni ’60, prima di passare all’etere televisivo. Pochi (nemmeno le Lune) si accorgono della sua vera scomparsa, avvenuta, all’età di 80 anni, per una fulminante neoplasia pancreatica, a Santa Barbara (California) il 2 gennaio 2011.